Abbiamo gia’ parlato della data del 5 giugno come ipotetica fine del mondo. Sappiamo ormai, ed e’ la scienza a dircelo, che tra il 5 ed il 6 giugno 2012 ci sara’ un allineamento tra la Terra, il Sole ed il pianeta Venere.
Come sappiamo, secondo alcuni, la data profetizzata dai Maya per la fine del mondo, potrebbe essere proprio questa. Secondo la cultura Maya, il passaggio di Venere segnerebbe il ritorno sulla Terra della divinita’ associata alle carestie e alle alluvioni. Questo ritorno segnerebbe dunque la fine del lungo computo e la fine di questa era.
Ad alimentare questa convinzione, e’ scesa in campo anche l’archeologa Maria Longhena, esperta di archeologia Maya e studiosa delle civilta’ precolombiane. Secondo l’archeologa, i Maya si riferivano proprio all’allineamento di questi 3 corpi nell’indicare la fine del lungo computo, e questo allineamento sarebbe segnato da eventi catastrofici che investiranno tutto il pianeta.
Questa opinione e’ estremamente interessante. Questa volta, un’archeologa esperta della cultura Maya, parla della fine del lungo computo. A questo punto pero’, possiamo fare la seguente considerazione: una archeologa sicuramente avra’ un valido punto di vista sul calendario Maya, sulla loro cultura e sulle tradizioni e convinzioni di questo popolo. Dove nasce pero’ la certezza che l’allineamento tra Terra, Sole e Venere sara’ portatrice di catastrofi naturali?
Nell’intervista l’archeologa si dice certa di queste affermazioni, basandosi sul presupposto che l’ultima volta che questo allineamento e’ accaduto, ci sono state conseguenze disastrose per il pianeta.
Attenzione, questa affermazione ci sembra un pochino azzardata. Come abbiamo visto in questo articolo, l’allineamento tra i tre corpi avviene con una regolarita’ ben precisa e, sempre nell’articolo, siamo anche andati a cercare evidenze di eventi catastrofici nei passati allineamenti.
Come abbiamo detto, l’ultimo allineamento in senso cronologico e’ avvenuto l’8 giugno del 2004. Cosa e’ successo in questo giorno? Assolutamente nulla di rilevante. Dal momento che i transiti di Venere avvengono a coppie con periodo lungo, forse la Longhena si riferiva alla doppietta precedente di alineamenti, cioe’ al 6 Dicembre 1882 o al 9 dicembre 1874. Cosa e’ successo in queste due date? Anche in questo caso, niente di rilevante.
Forse bisognerebbe stare attenti quando un addetto ai lavori o comunque uno studioso in un campo vicino a quello dei Maya, si tuffa in opinioni personali non supportate dai dati. Occorre stare attenti a quello che si dice, come sapete, chi scrive e’ un Fisico. Se facciamo analisi di dati storici o ci riferiamo alla scienza, stiamo utilizzato dati inconfutabili e non soggetti ad interpretazioni personali. Se, invece, esponiamo una nostra opinione personale, occorre sempre dirlo apertamente. Un addetto ai lavori ovviamente avra’ una propria opinione personale in un qualsiasi campo o su una qualsiasi cosa, ma facciamo attenzione a dirlo apertamente non confondendo opinioni personali e risposte della scienza.
Se volete continuare a leggere il punto di vista della scienza, e non opinioni personali, sul 21 Dicembre 2012, leggete Psicosi 2012. Le risposte della scienza.
“…Come sappiamo, secondo alcuni, la data profetizzata dai Maya per la fine del mondo, potrebbe essere proprio questa….”
Problema: per i Maya, diversamente che per i discendenti di Abramo, il tempo non ha un inizio né una fine, e soprattutto la Storia non ha un obiettivo definito. Il loro è un tempo ciclico, che ricomincia da dove era terminato e che si ripete (almeno tendenzialmente). Se c’è un concetto che proprio non calza bene a questo antico popolo è l’idea di “fine del mondo” che tanto spesso gli occidentali hanno propagandato.
Caro Fausto,
mi trovi perfettamente in accordo con te. Tutti e 3 i calendari utilizzati dai Maya, sono caratterizzati da una ciclicita’ piu’ o meno lunga. L’aver definito tre diversi sitemi di conteggio dei giorni, era semplicemente legato al diverso utilizzo che questo popolo faceva dei calendari (ricorrenze sacre, civili e conteggio lungo equivalente, se vogliamo, ai nostri anni).
Per il lungo computo in particolare, il tempo necessario all’azzeramente del conteggio e’ molto grande, ma sempre finito. A differenza del nostro sistema di conteggio per gli anni, che utilizza un sistema di numerazione decimale, i Maya utilizzavano un conteggio a 5 cifre con basi diverse. Questo implica necessariamente un azzeramento ad un certo punto.
Personalmente, credo che il sistema dei calendari rispecchi proprio, come dici anche tu, la filosofia della ciclicita’ Maya. Lo studio delle stagioni, del moto dei pianeti, delle stelle, ecc, ha dato la spinta per una conoscenza ciclica dei fenomeni naturali. La stessa ciclicita’ che i Maya supponevano vera per tutti i fenomeni in natura.
Queste considerazioni, rispondono subito sul fatto che i Maya non avrebbero mai potuto prevedere una fine dei tempi, appunto perche’ tutto e’ ciclico.
Purtroppo, anche da queste considerazioni, alcuni pensano che i diversi cicli corrispondano a diversi stadi dell’evoluzione umana. Il passaggio da uno stadio all’altro e’ proprio alla base delle speculazioni fatte a proposito della fine del conteggio lungo.
Come sappiamo, la propaganda e la speculazione trovato sempre terreno facile su cui attecchire.